Ormai agli sgoccioli è il Bonus facciate: con una detrazione ridotta al 60% per le spese sostenute per gli interventi finalizzati al recupero o restauro della facciata esterna degli edifici, finirà definitivamente il 31 dicembre 2022.
L’agevolazione è valida sulle spese sostenute per il recupero delle facciate esterne degli edifici situati nei centri storici e nelle aree già edificate delle città nelle zone A (centri storici), B (parti già urbanizzate, anche se edificate in parte) dei piani regolatori (come da decreto ministeriale n. 1444/1968) e zone ad esse assimilabili. La detrazione, pari al 60% delle spese per l’annualità 2022, deve essere ripartita in dieci quote annuali e non prevede un limite di spesa.
Per usufruire del bonus facciate non sono previsti particolari adempimenti, oltre a quelli già previsti per interventi sugli immobili. L’inizio dei lavori di un intervento, infatti, non necessita di domande formali da sottoporre all’amministrazione finanziaria, né di una comunicazione che dichiari l’inizio dei lavori da inviare all’Asl, a meno che le norme in materia di tutela della salute e di sicurezza sul luogo di lavoro e nei cantieri non lo prevedano.
Infine, bisogna inviare all’ENEA, entro 90 giorni dalla fine dei lavori, la scheda descrittiva relativa agli interventi realizzati.
Una prima versiona prevedere la proroga al 31 dicembre 2023 ma si attende l’ufficialità della Legge di bilancio che avverrà entro il 31/12/22.
Chi puo’ beneficiare del bonus?
Giovani con meno di 36 anni e con un Isee non superiore a 40 mila euro.
La domanda di accesso al bonus prima casa giovani under 36 va presentata direttamente alla Banca o Intermediario finanziario aderente all’iniziativa a cui si richiede il mutuo
Si tratta di un incentivo fiscale grazie al quale è possibile accedere a una detrazione sul reddito imponibile IRPEF fino al 36% per lavori di sistemazione di aree verdi, come per esempio il giardino di casa. Il limite di spesa è pari a 5.000 euro per singola unità immobiliare. La detrazione usufruibile va ripartita in dieci quote annuali di uguale importo.
Per far in modo che la richiesta dell’incentivo venga approvata, tutti i pagamenti devono avvenire tramite mezzi tracciabili. Sono approvati, per esempio: carta di credito, bancomat e bonifici. Il bonus, inoltre, non può essere applicato ad immobili che non siano quelli abitativi. Di conseguenza, strutture come negozi o, magari, uffici lavorativi, non possono usufruire dell’incentivo.
Valido fino al 31 dicembre 2024.
Prevede una detrazione del 50% per l’acquisto di mobili e grandi elettrodomestici da inserire in immobili oggetto di interventi di ristrutturazione iniziati dal 1° gennaio dell’anno precedente a quello dell’acquisto.
Per beneficiare dello sconto fiscale sarà necessario inserire le spese sostenute nella dichiarazione dei redditi (modello 730 o modello Redditi persone fisiche) e la detrazione verrà riconosciuta nella forma di rimborso fiscale Irpef.
Per il Superbonus condomini ed edifici plurifamiliari la detrazione fiscale sarà:
Il SUPERBONUS 110% sarà prorogato fino al 31 dicembre 2023 per gli interventi edilizi su gli edifici ex-IACP (Istituto Autonomo Case Popolari) altri enti analoghi, e cooperative di abitazione a proprietà indivisa che alla data del 30 giugno 2023 abbiano realizzato almeno il 60% dell’intervento complessivo
Il SUPERBONUS 110% sarà prorogato fino al 31 dicembre 2022 per gli interventi edilizi su gli edifici composti da 2 a 4 unità immobiliari diversamente accatastate anche se di un unico proprietario o in comproprietà di più persone fisiche, che alla data del 30 giugno 2022 abbiano realizzato almeno il 60% dell’intervento complessivo.
Fino al 31 dicembre 2024 per quanto riguarda l’Ecobonus ordinario con detrazioni del 50% o 65% e l’Ecosismabonus per le opere sulle parti comuni degli edifici condominiali con detrazioni del 70-75% o dell’80-85%
Possono usufruire delle detrazioni non solo i proprietari ma anche il titolare di un diritto reale di godimento, il comodatario, il locatario o utilizzatore in leasing, il familiare convivente ed il futuro acquirente dell’immobile per le quote di detrazione residue.